Il Money Management deriva dall’inglese “gestione del proprio capitale” ed è quindi facile capire di che cosa si tratti. Da sempre il money management (abbreviato spesso a MM) è presente in tutto quello che facciamo. Pensiamo a quando facciamo la spesa, anche senza pensarci, valutiamo i prezzi dei prodotti in base alle nostre esigenze/portafoglio.

La gestione del rischio è importantissima, e va applicata in rapporto al proprio conto. Se abbiamo un conto da 1000 Euro possiamo osare poco di più (ma sempre nei limiti), su di un conto denominato "conto-stipendio" invece, dovremo avere regole ferree di gestione del rischio.
Applicare il money management non è cosa facile, e non basta di certo questo articolo. Occorre capire la strategia, valutare la bontà della stessa sulle singole entrate (percentuale di successi) e da questa, tramite una formula capire quando si può rischiare su ogni singolo trade. Più la qualità delle entrate è buona, più si potrà rischiare (nei limiti del consentito per non bruciare il conto)
Altri aspetti da tenere in considerazione sono i "cigni neri". Usate sempre uno stoploss, oppure vi affidate al fatto che negli anni trascorsi non è "successo niente"?
Infine c'è l'aspetto delle commissioni del vostro broker. Quanto incidono? Possono essere diminuite?

Questa è la parte difensiva del money management, quella attua a proteggere il capitale. Ma ne esiste anche una offensiva, che serve per aumentare account in modo esponenziale, partendo da piccole somme di denaro. Ovviamente aumentano i rischi. Questa fase è detta compounding.
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